Gli sfollati occupano la basilica «Chiediamo al Papa di intervenire»

L’avevano già fatto nell’autunno di tre anni fa, e alla fine ci avevano anche passato la notte. E mercoledì mattina hanno ripetuto l’iniziativa, all’indomani dello sgombero di alcuni palazzi occupati a Torre Spaccata, culminato con atti di resistenza passiva alle forze dell’ordine e una protesta eclatante sui tetti degli edifici. Sono alcuni nuclei familiari di senza casa i protagonisti dell’occupazione, cominciata alle 14 circa, della Basilica di Santa Maria Maggiore. Un’iniziativa pacifica, che non ha provocato incidenti, anche se la piazza antistante la basilica è controllata dalle forze dell’ordine. «Le famiglie resteranno nella finché qualcuno non prenderà parola su quanto sta accadendo. Chiedono che il Vicariato o Papa Francesco si esprimano su quanto sta succedendo a Roma e in tutta Italia», spiegano gli attivisti dei movimenti di lotta per la casa.
La lettera al Pontefice: «Politiche disumane, diventa la nostra voce»
«Ci chiamano emarginati, poveri e reietti ma noi conosciamo bene la sacralitĂ  delle nostre vite – hanno scritto i senza casa in una lettera inviata al Pontefice -. Siamo qui nella casa di Dio per chiederti aiuto. Il Governo italiano, attraverso il Piano Casa appena approvato, non solo ha scelto di non porre alcuna soluzione all’emergenza abitativa ma di dichiarare guerra a quanti, come noi, non hanno avuto la fortuna di vivere dentro case di proprietĂ  e sono stati costretti a rifugiarsi in strutture abbandonate. Abbiamo paura per noi e, soprattutto, per i nostri figli». E direttamente a Papa Francesco dicono: «Rappresenti la nostra speranza piĂą grande in un mondo in cui non riusciamo a veder futuro possibile per noi e per quanti come noi vivono il dramma dell’emergenza abitativa e dell’emarginazione. Ti chiediamo di riceverci, di fare tue le piaghe che portiamo sui nostri corpi, di diventare la nostra voce forte contro queste politiche disumane e disumanizzanti, nemiche nostre e contrarie a quanto insegnato da GesĂą Cristo, anche a quanti credono in un altro Dio».
Il parroco: «Pronto ad accoglierli anche per la notte»
«Siamo in contatto con il Comune per aiutare queste famiglie a trovare una soluzione. Si sta mobilitando anche la Caritas. Speriamo che il Comune risponda positivamente», spiega padre Angelo della Basilica, figura con la quale si stanno interfacciando le famiglie che sono in presidio all’interno della Chiesa in attesa di una risoluzione. Nonostante gli occupanti non abbiano mostrato l’intenzione di restare a dormire nella basilica questa notte nel caso non si riesca a trovare una soluzione, padre Angelo si e’ detto comunque disponibile ad accoglierli. «Vorremmo che da parte del Comune si arrivi a una alternativa piu’ tranquilla per queste famiglie ma noi siamo per l’accoglienza. Adesso vediamo come vanno le cose», ha detto il parroco che intanto si sta occupando di portare alle famiglie delle bottiglie d’acqua.
«Preoccupati per anziani e bambini, qualcuno ci aiuti»
«Siamo dovuti andare via dalla nostra casa e molte persone anziane adesso sono in ospedale perchĂ© non hanno retto lo sgombero. Siamo qui perchè il Comune non ci aiuta e allora abbiamo deciso di chiedere aiuto alla Chiesa. Abbiamo parlato con il parroco che ha chiamato il vicario che si è subito presentato. Non ci ha promesso niente ma ci ha garantito di provare a fare da tramite con il Comune e con il sindaco Marino e ci ha detto che c’è in corso una riunione sulla nostra situazione», racconta Maddalena, una delle ragazze allontanate martedì dai palazzi di Torre Spaccata. «Siamo preoccupatissimi per i bambini, gli anziani, i disabili – dice ancora -. Siamo in un disagio fortissimo, ora non abbiamo nulla. Noi non siamo violenti, facciamo una resistenza passiva e non credo resteremo qui a dormire ma dormiremo per strada e questo non e’ giusto. Una soluzione devono trovarla».

corriere.it

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