Dichiarazioni sui preti sposati di Hendro Munsterman direttore dell’Institut pastoral d’études religieuses a Lione
in “La Croix” del 15 febbraio 2014 (traduzione: www.finesettimana.org)
“Per la generazione di preti ordinati dagli anni 2000, il celibato è percepito come un modo personale ed individuale di cercare la felicità. È diverso rispetto a molti preti più anziani di loro, che ritenevano che si trattasse piuttosto di una croce da portare. Di conseguenza, il modo di considerare un prete sposato è molto meno negativo ed esente da gelosia. Se gli uomini sposati potessero essere ordinati in numero maggiore, molto probabilmente non esisterebbe alcuna concorrenza tra preti sposati e preti celibi. La sfida è immaginare il modo in cui questi due modelli di prete possono essere complementari. In questa prospettiva, il teologo Paul Zulehner, professore all’Università di Vienna, distingue i preti che hanno seguito un discorso paolino (termine derivato da san Paolo) e preti che hanno seguito un percorso petrino (da san Pietro). I primi sono celibi. La vocazione dei secondi nasce in una parrocchia, e possono essere sposati”