Verso l’anno della vita consacrata, luci e ombre dei religiosi

I Francescani dell'ImmacolataI Francescani dell’Immacolata

Presentata oggi in Vaticano l’iniziativa che dovrebbe durare da novembre 2014 a novembre 2015. Il nodo dei beni materiali, il caso dei Francescani dell’Immacolata

Iacopo Scaramuzzi – vaticaninsider
Città del Vaticano

Un “tempo di grazia” per la vita consacrata e per la Chiesa, un’occasione per riconoscere “luci e ombre” della scelta religiosa. Così è stato presentato, oggi in una conferenza stampa in Vaticano, l’anno dedicato alla vita consacrata che dovrebbe svolgersi – il programma è ancora in via di definizione – dal novembre 2014 al novembre 2015. Appuntamento propizio per fare anche il punto su alcune specifiche situazioni critiche di ordini religiosi.

Concepito nel contesto dell’anniversario del Concilio Vaticano II, l’appuntamento, ha detto il cardinale Joao Braz de Aviz, prefetto della congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, vuole fare “memoria grata” dei cinquanta anni trascorsi, “momento di grazia per la vita consacrata”, segnati “dalla presenza dello Spirito che ci porta a vivere anche le debolezze e le infedeltà come esperienza della misericordia e dell’amore di Dio. “Forse – ha aggiunto il porporato brasiliano – una delle cose che ci sta insegnando questa stagione di ‘pubblicità’ più grande degli sbagli della Chiesa e anche dei religiosi è che ci aiuta moltissimo a riprendere anche la nostra condizione di maggiore semplicità: perché riconoscere i propri sbagli mi sembra sia un principio di sapienza”. Monsignor José Rodríguez Carballo, segretario del dicastero responsabile dei religiosi, ha sottolineato, a sua volta, che “nella vita consacrata ci sono luci ed ombre. E riconoscere questo mi sembra un esercizio di lucidità e di coraggio. Luci e ombre come in tutte le realtà, sociali ed ecclesiali”. L’anno della vita consacrata era stato preannunciato lo scorso 29 novembre da Papa Francesco in persona, in occasione di un incontro con 120 superiori generali di istituti maschili. Oggi l’ufficializzazione in una conferenza stampa moderata da padre Federico Lombardi.

Il calendario degli eventi è ancora incompleto. L’idea, che verrà sottoposta al Papa, è di iniziare le celebrazioni con una solenne concelebrazione nella basilica di San Pietro, “presieduta se possibile dal Santo Padre”, il 21 novembre 2014, giornata mondiale “Pro orantibus”, e concluderle, un anno dopo, con un’altra celebrazione papale, il 21 novembre 2015, a 50 anni del decreto “Perfectae caritatis”.

Tra i molti appuntamenti prospettati, la plenaria della congregazione, diversi incontri internazionali, una mostra, la pubblicazione di varie lettere circolari (la prima sarà pubblicata il prossimo 2 febbraio), una nuova Costituzione apostolica del Papa sulla vita contemplativa. Tra i documenti in fase di preparazione al dicastero, nei prossimi mesi, uno sulla “gestione dei beni da parte dei consacrati”, tema che, ha spiegato Carballo, “spesso appare nel lavoro del nostro dicastero”. Sempre sulla questione, intanto, la congregazione, “rispondendo al desiderio del Santo Padre”, ha organizzato un symposium sulla gestione dei beni economici e patrimoniali da parte dei religiosi i prossimi 8 e 9 marzo presso l’auditorium dell’Università “Antonianum” a Roma.

Il cardinale Braz de Aviz e l’arcivescovo Carballo hanno fatto tre precisazioni su altrettante questioni specifiche. In primo luogo, Carballo ha preannunciato che verranno pubblicate “presto”, e comunque prima dell’inizio dell’anno dedicato alla vita consacrata, le conclusioni della visitazione apostolica decisa nel 2009 dall’allora prefetto, cardinale Franc Rode, e condotta nel 2009 e 2010, sulle suore statunitensi (e distinta da una seconda visitazione, della congregazione per la Dottrina della fede, sulla Lcwr, Leadership Conference of Women Religious).

Il francescano spagnolo ha inoltre affrontato il tema dei Legionari di Cristo, che “in questo momento non dipendono” dalla congregazione per i religiosi, ma dal delegato pontificio, il cardinale Velasio de Paolis, che dovrebbe concludere il suo mandato a conclusione del capitolo generale riunito in queste settimane a Roma e “dopo del quale si vedrà se passano alla competenza o no del nostro dicastero”. Il cardinale Braz de Aviz, da parte sua, ha sottolineato che va maturando l’idea di “distinguere tra il fondatore”, il sacerdote messicano pedofilo Marcial Maciel, “e il carisma in sé stesso”.

Il porporato ha peraltro precisato che quello della Legione di Cristo “non è l’unico caso che abbiamo”, ma ci sono “vari” casi, nel passato e nel presente, perché “purtroppo non tutti i fondatori che portano grandi frutti col loro carisma vivono secondo la grazia del carisma stesso”.

Monsignor Carballo ha infine fatto una precisazione sui Francescani dell’Immacolata, istituto religioso commissariato nel luglio del 2013 dalla Santa Sede. Il commissariamento, ha detto, “è partito dopo una visita apostolica, durante la quale il 74 per cento dei membri ha richiesto, in forma scritta, un intervento urgente della Santa Sede per risolvere i problemi interni dell’Istituto”. La congregazione vaticana, “valutata la relazione del visitatore, ritenendo che non c’erano condizioni per la celebrazione di un capitolo generale, ha optato per il commissariamento nominando commissario il padre Fidenzio Volpi, dei frati minori cappuccini”. A sua volta, la visita apostolica era stata “chiesta insistentemente da 21 membri dell’istituto”.

Carballo ha sottolineato che “come è logico in questi casi, non tutti sono d’accordo con queste misure, ma il nostro dicastero ha preso la decisione dopo un accurato studio della relazione del visitatore apostolico in ordine ad aiutare l’istituto a superare certe difficoltà che sono proprie di un istituto che sta crescendo. Il commissariamento – ha puntualizzato il francescano spagnolo – non è mai una punizione da parte della Santa Sede ad un istituto, ma una benevola attenzione che esprime la maternità della Chiesa. Il discorso del rito (la celebrazione secondo il rito ordinario a meno di esplicita autorizzazione, ndr) non è assolutamente il motivo principale di tale intervento”.

Già in agosto, il portavoce vaticano Lombardi era intervenuto per precisare che la nomina di un commissario apostolico riguardava “la vita e il governo della Congregazione nel suo insieme e non solo questioni liturgiche”.

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