Mi chiedo se il Papa vorrà far approvare il celibato facoltativo dei presbiteri

Lettera a la Repubblica.it

Caro Augias, sono parroco da circa 8 anni ed ex membro della équipe pastorale vocazionale diocesana. Mi chiedo se il Papa vorrà far approvare il celibato facoltativo dei presbiteri. Il cardinale Martini aveva ragione a dire che la Chiesa è indietro di duecento anni. Sono a favore del celibato per chi riesce a viverlo con equilibrio, ma la Bibbia, soprattutto le lettere di Paolo, ci fanno capire che il celibato non va imposto. San Paolo attacca chi vieta il Matrimonio definendoli falsi profeti. Paolo scrive che preti, vescovi e diaconi dovevano essere uomini-mariti di una sola moglie, quindi sposati una sola volta. Rimasti vedovi, anche se penso che potevano risposarsi. Così mi insegnò un professore della facoltà teologica. La Chiesa Cattolica di rito bizantino e maronita permette ai seminaristi di sposarsi, ma devono decidere prima del diaconato. Voglio bene a papa Francesco, mi commuovo perché parla col cuore libero. Allora chiedo: perché la Chiesa Cattolica Romana non rivede la norma sul celibato obbligatorio? Il celibato non va tolto ma deve essere facoltativo. Alcuni amici preti in gamba, sono stati costretti a lasciare il sacerdozio perché innamorati sinceramente di una donna. Ora hanno famiglia, figli e sanno cosa è il sacrificio e la gioia di guidare la famiglia (piccola chiesa domestica come la definisce il concilio Vaticano II). Sono preti che potrebbero benissimo essere reinseriti nella Chiesa risolvendo in gran parte il problema della carenza di Vocazioni. L’ Abbé Pierre, nel suo libro “Mio Dio perché?”, ci aiuta come don Gallo ad aprire gli occhi sulla castità repressa, non equilibrata e bloccante. Ben venga la Castità come dono, ma ben vengano pure i rapporti matrimoniali fatti con amore profondo e apertura alla procreazione. Lettera firmata

Questo sacerdote lancia un grido che il Papa, questo Papa, potrebbe valutare con scrupolo considerata la sua concezione così attenta alle umane esigenze delle creature. Il celibato obbligatorio non è un dettato delle Scritture. Anzi i primi sacerdoti avevano famiglia, per i vescovi addirittura si raccomandava la cura di una famiglia che contribuisse al senso di responsabilità del responsabile di una diocesi. Il celibato venne introdotto tardi, essenzialmente per due ragioni. Il timore che le cure della famiglia distogliessero dalla cura delle anime. Soprattutto il pericolo che la presenza di figli legittimi potesse comportare il frazionamento delle proprietà ecclesiastiche. Se la prima ragione potrebbe sussistere anche oggi, la secondaè decisamente fuori tempo dato che le proprietà della Chiesa sono solidamente difese. Trovo notevole nella lettera la notazione che un celibato diventato facoltativo potrebbe alleviare la drammatica carenza di vocazioni.

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