La Zanzara sbugiarda Don Mazzi con un finto Ghedini
Un imitatore dell’avvocato chiama e finge interesse per «l’invito» a Exodus. Il sacerdote: «Berlusconi? Scherzavo, non viene a pulire bagni o piantare pomodori. E può portare anche Dudù».
L’occasione era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. E così dopo le discusse dichiarazioni con le quali don Antonio Mazzi aveva invitato Silvio Berlusconi a trascorrere il periodo di affidamento ai servizi sociali in Exodus – la comunità di recupero per tossicodipendenti da lui fondata – gli autori de La Zanzara hanno colto la palla al balzo.
Dietro le ammissioni del sacerdote, intervistato dall’Arena, di contatti esplorativi ricevuti da parte dei legali del Cav c’era infatti uno scherzo telefonico orchestrato da Giuseppe Cruciani e David Parenzo.
«PUÒ RICEVERE VISITE DA PASCALE». Dopo aver fatto discutere per le dichiarazioni nelle quali aveva espresso la sua volontà di catechizzare il Cavaliere («Vorrei essere io a buttarlo giù dal letto la mattina. Lui tra le prostitute? Non so, diventerebbe il loro eroe»), don Mazzi è stato infatti inconsapevole vittima della chiamata di un finto Nicolò Ghedini, che si è detto interessato a rispondere all’invito per il suo assistito.
«Scherzavo. È chiaro che non viene a piantare pomodori. Le stanze sono belle, ma a un uomo di settantasette anni non faremo fare la camera e pulire i bagni», ha diplomaticamente risposto il sacerdote, ammorbidendo assai i toni.
E la cucina? «Si può fare anche il menù tricolore», ha patteggiato. «Vedremo qual è il posto più adatto a lui. Avrà la possibilità anche di ricevere visite dei parenti la domenica, compresa la Pascale». E con che cuore non sbarrare le porte della comunità al cagnolino Dudù: «Può portare anche lui», ha assicurato, «abbiamo gente con il loro cane».
fonte: lettera43