Scatta la corsa per un posto di ambasciatore in Vaticano

Mario Monti ha in mente di puntare su ambasciatori bravi nel marketing, personalità di prestigio che rappresentino il paese. Un po’ come gli americani, che premiano personaggi importanti mandandoli a rappresentare il loro paese nel mondo. Bene, vedremo che cosa succederà”. A parlare con Affaritaliani è una fonte della diplomazia vaticana, che commenta così i rumors circolati in questi giorni sulla nomina del nuovo ambasciatore italiano presso la Santa Sede. Spiega: “Se ci fossero dei bookmakers, qui, sarebbero ricchi. Diciamo che le ‘scommesse’ vedono sostanzialmente tre scenari: uno fortemente vicino alla Chiesa e specialmente al segretario di Stato Tarcisio Bertone, ossia Gianni Letta; uno, con gli ambienti laici vicini al governo che vorrebbero quindi maggiore. Respiro rispetto alla Santa Sede, almeno così a loro pare. E potrebbe essere qualcuno dell’ambiente vicino al ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata; e infine un ambasciatore che potrebbe fare da trait d’union con un eventuale grande Centro, col beneplacito CEI: e qui si parla del ministro della Cooperazione Andrea Riccardi”

PRONTI A CAMBIARE LA ROTTA- Se le strade sono tre, altrettanti – evidenzia la fonte – saranno gli itinerari che dovranno scegliere Oltretevere in occasione della campagna elettorale. Continua il nostro interlocutore: “Questa nomina porterà con sé una serie di messaggi e, soprattutto, influenzerà le scelte della Curia sulle prossime elezioni. È evidente che con Riccardi il sostegno finirebbe all’area del grande centro e anche a Pierferdinando Casini, dunque, con una chiara scelta di campo e posizione; con un terziano bisognerebbe cercare un dialogo con l’area laica non sempre pronta ad ascoltare le nostre ragioni; con Letta andrebbe bene, ma chi ci dice che il PDL durerà dopo Silvio Berlusconi? E ancora: siamo sicuri che non prenderà qualche bastonata alle elezioni? Quasi quasi sarebbe meglio tifare Riccardi o comunque uno di area, che conosciamo che che potrebbe avere questo ruolo di trait d’union, ma per il momento stiamo aspettando per capire che cosa succederà alla nomina dell’ambasciatore e poi alle elezioni del 2013, sempre che il governo Momti ci arrivi”.

TRE CENTRI IN UNO- A proposito del centro, Affaritaliani sta seguendo da tempo l’eventuale rentrée di Roberto Mazzotta, banchiere cattolico e già ministro democristiano, alla guida del Movimento per un’Europa Popolare. Adesso, dopo le parole di Beppe Pisanu – altro democristiano di lungo corso – ad unire le forze cattoliche verso il centro, le cose sono cambiate. Spiega la fonte: “È evidente che con Pisanu abbiamo il terzo progetto di centro: Casini col partito della Nazione, Mazzotta col MEP e infine Pisanu che potrebbe rappresentare un altro collettore – ma più orientato a destra – di delusi. A lui potrebbero arrivare i delusi di PDL e FLI, mentre Mazzotta potrebbe calamitare l’area cattolica PD rimasta scontenta del partito”. E in questo modo, conclude, “le cose potrebbero cambiare ancora”, conclude.

Antonino D’Anna – affaritaliani.libero.it

28 Aprile 2012 ore 06:39

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