Nei paesi della primavera araba rischia di consolidarsi la cappa di integralismo religioso

Nei paesi della primavera araba rischia di consolidarsi la cappa di integralismo religioso, con diversi casi di condanne contro non credenti e in generale interventi legali contro chiunque ‘offenda’ la religione islamica. Anche in Egitto, dove sono cresciuti i Fratelli Musulmani e i salafiti dopo la caduta del regime di Mubarak. Nel mirino di avvocati islamici, tra i quali il solerte Asran Mansour, era finito anche il tycoon Nagiub Sawiris.

L’ultimo a farne le spese è un noto attore egiziano Adel Imam, condannato già a febbraio in contumacia da un tribunale per aver offeso l’islam nei suoi film. La condanna è stata recentemente confermata. Dovrà pagare 170 dollari di multa e scontare tre mesi in carcere.

Il tutto semplicemente per aver vestito in queste pellicole i panni di un integralista islamico. Al suo attivo, film quali The Terrorist, in cui interpreta la parte di un terrorista ricercato. E Morgan Ahmed Morgan, in cui faceva la parodia di un integralista islamico con barba e vesti tradizionali. Film che avevano passato senza problemi persino l’occhiuta censura del vecchio regime.

Un attacco, quello diretto ad Adel Imam, alla libertà di espressione nel cinema in nome dell’integralismo religioso. Che intende colpire un simbolo, molto conosciuto in Egitto, e di fatto spinge alla censura e all’auto-censura gli artisti.

 

uaar 27 Aprile 2012 ore 06:40

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