Che via c’è allo strapotere vaticano, alla negazione del concetto di chiesa a favore del potere clericale?

«La situazione della Chiesa di oggi è drammatica»: l’appello di Benedetto XVI mi ricorda tanto la situazione della Chiesa di Occidente degli inizi del ’500. Solo che questa volta la drammaticità riguarda tutti coloro che non riescono a stare dentro ai dettami del Codice di Diritto Canonico, ai dogmi e ai «non si può». Riguarda  la mia vita di divorziato, di ricercatore spirituale, di uomo che secondo il Vaticano non avrebbe più diritto di amare una donna, di costruire un percorso con lei. Riguarda la vita di più della metà dei miei amici e chissà di quanti voi.

 

Il 31 ottobre 1517 un certo Martin Luther, agostiniano tedesco, affisse 95 Tesi sulla chiesa di Wittenberg. Criticava il sistema delle indulgenze, sistema discutibilissimo che portò molto denaro nelle casse dello Stato della Chiesa, al punto che venne finanziata la costruzione di San Pietro. Lui non l’immaginava, ma avrebbe dato vita a un processo di rinnovamento mondiale, aprendo poi la via a Calvino, Bucero, Zwingli, e ad altri riformatori. E da lì, sarebbe nata la cosiddetta Controriforma della Chiesa cattolica, che proprio riforma non era, ma ce lo hanno sempre fatto credere.

 

Oggi il Papa si lamenta della «disobbedienza» in atto nella Chiesa Bassa (la chiamo così, prendendo a prestito la definizione dalla Chiesa Bassa Anglicana) austriaca: qui monsignor Helmut Schueller, 59 anni, parroco di St. Stephan nel villaggio di Probstdorex presidente della Caritas austriaca e vicario generale del cardinale arcivescovo di Vienna Christoph Schoenborn, ha dato vita a un movimento di base che chiede il sacerdozio femminile, la comunione ai risposato, la fine dell’obbligo del celibato dei preti.

Si chiede il Papa: «La disobbedienza è una via per rinnovare la Chiesa?». E che via c’è per urlare il proprio dissenso al tradimento dello spirito e delle aperture del Concilio Vaticano II?

Che via c’è allo strapotere vaticano, alla negazione del concetto di chiesa a favore del potere clericale?

Che via c’è alla chiusura a una fetta di cattolici che sono esclusi di fatto?

Sordi a ogni appello, a ogni grido, a ogni tentativo di apertura (del cardinal Martini, per esempio).

 

L’obbedienza è una virtù militare e spererei che il concetto di “soldati di Cristo” dei tempi in cui sono stato cresimato, sia ampiamente superato.

Il cristiano per definizione ha il dovere di ribellarsi davanti al sopruso e ai diktat. Anche se si chiamano dogmi. Specialmente quando vanno a colpire al cuore i propri «fratelli in Cristo».

Quindi sono d’accordo: la situazione della Chiesa cattolica è drammatica. Nel senso che è l’alba di qualcosa di nuovo.

Non c’è da escludere uno scisma interno, fra tradizionalisti wojtyliani/ratzingeriani e progressisti. Magari uno scisma che venga dal basso. Oppure, una spinta che viene dall’alto grazie al quale si vada verso un ecumenismo reale.

 

di Mario Raffaele Conti / blog.oggi.it

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