Se arrivano anche le lobby gay, nell’intrigo tra massoneria e Opus Dei, qui il prossimo conclave vaticano rischia di essere una festicciola bellissima con tendenze verso l’orgia

Nelle descrizioni alla Dan Brown dell’attuale momento politico della curia vaticana, spicca oggi questo articolo di Andrea Morigi su Libero, che riesce a chiamare in causa tutte le leggendarie concause del complottismo politico piu’ gettonate sui giornali. Se si riuscisse anche ad allargare il complottone agli Illuminati, ai rettiliani e al New World Order, il quadretto sarebbe perfetto:

Ma alcune fonti ben informate indicano una minaccia ancora più grave all’attuale assetto del Vaticano. Trema il comitato degli affari, ma è la lobby gay a sentirsi terrorizzata per prima. E, dietro le quinte, c’è chi vede profilarsi l’ombra delle logge massoniche, che si erano viste sbarrare la strada proprio dall’at – tuale nunzio apostolico negli Stati Uniti, quando, da segretario generale del governatorato della Città del Vaticano, aveva tentato invano di far pulizia al suo interno. Era riuscito a scoprire ricatti e ruberie. Poi era stato fermato e trasferito in una sede diplomatica del calibro di Washington, tanto prestigiosa quanto lontana da Roma. E lui ne attribuisce la responsabilità indiretta al segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, sobillato a suo dire da numerose personalità, alcune riconducibili alla P4 di Luigi Bisignani, già coinvolto nell’inchiesta sulla P2.

Qui il racconto si fa fumettistico, ma lo storyboard ne giova. Anche alla luce delle critiche sempre puntuali e improntate al garantismo, da parte di Libero, alle inchieste su piu’ o meno numerose società segrete intente a prendersi lo Stato:

Sarebbe tornata all’assalto, insomma, quella vecchia cricca che aveva prosperato all’ombra dello Ior, prima della riorganizzazione affidata all’opera del banchiere Ettore Gotti Tedeschi. Anche quest’ultimo è finito sotto attacco, curiosamente proprio dopo aver vivamente sconsigliato la Santa Sede dall’inter – venire in soccorso dell’Ospe – dale San Raffaele, in seguito all’istanza di fallimento del tribunale di Milano. Tutto indica che stia soffiando un vento contrario alla volontà di trasparenza espressa da Papa Ratzinger. Viganò non è certo il solo a denunciare lo scandalo, ma è l’unico prelato che appare disposto a farlo con il proprio volto e la propria firma, in maniera riservata, anche se poi rivelata in una serie di lettere successivamente rese pubbliche dalla trasmissione di Gianluigi Nuzzi, Gli Intoccabili, su La 7 e da Libero.

Da quel momento, tuttavia, le rivelazioni si sono trasformate in una valanga:

Per alcuni, invece, rischiano di divenire un boomerang. Così è partita la caccia alla “talpa” che passa i documenti alla stampa. Senza dimenticare che le “talpe” potreb – bero essere più di una, visto lo scontro al vertice che investe la Segreteria di Stato della Santa Sede, ormai invischiata in una lotta intestina che rischia di paralizzarne l’attività e le iniziative. Nell’incertezza sul futuro, si delineano così tre cordate, negli uffici della diplomazia vaticana, che corrispondono sommariamente ai bertoniani, ai sodaniani e a coloro che si preparano alla successione pur stando alla finestra, pronti a schierarsi con il vincitore, chiunque esso sia. Le probabilità che Bertone sia dimissionato, tuttavia, sono giudicate assai remote. Una decisione del genere ha conseguenze sugli equilibri della Chiesa intera e spetta direttamente al Papa, che in quel caso si troverebbe ad ammettere un errore di valutazione su una persona che, dopo anni di stretta collaborazione, giudica ben intenzionata.

Ed ecco che insomma, l’unico vero segnale di crisi e di guerra interna alla curia, ci anticipa l’articolista, non arriverà. Tanto per mettere le mani avanti. Ma per fortuna il complottone continua:

Del resto, quel che è in discussione, è la capacità finora dimostrata da Bertone nel governo esterno e interno delle istituzioni ecclesiastiche. Per ora quindi rimane saldo al suo posto e i candidati alla sostituzione non si azzardano ancora ad apparire, nel timore di vedere bruciare le proprie possibilità. Ma intanto prosegue il gioco delle vendette e delle maldicenze. L’accusa più comune verso i rivali, riguarda la loro omosessualità, anche quando non corrisponde al vero. Molti invocano un chiarimento definitivo. Se non arrivasse direttamente dal Santo Padre, potrebbe arrivare da monsignor Viganò. E quest’ultima sarebbe certamente una soluzione assai più dolorosa per la Chiesa, già coinvolta in una serie di scandali che hanno fatto il giro del mondo.

E con l’ultimo messaggio mafioso è finita questa trama dell’ultimo libro di Dan Brown. La cosa divertente è che in tutto questo Libero vuole anche spacciarsi per giornale cattolico.

di Dario Ferri – giornalettismo.com

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