I cattolici di rito orientale immigrati in Italia non potranno avere preti sposati. Discriminazione
I cattolici di rito orientale immigrati in Italia, provenienti soprattutto dall'Ucraina e della Romania, non potranno avere preti sposati per l'assistenza spirituale delle loro comunita'. Lo ha ribadito il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, al termine del Consiglio Permanente dei vescovi. Anche se le Chiese cattoliche orientali prevedono per i preti la possibilita' di sposarsi, la Cei fino ad oggi non ha permesso loro di inviare preti uxorati per occuparsi delle comunita' di immigrati presenti in Italia. Una decisione che non e' destinata a cambiare malgrado le proteste arrivate da parte dei vescovi di Ucraina e Romania: ''Riguardo alla cura pastorale dei fedeli orientali, il Consiglio Episcopale Permanente – ha detto mons. Crociata – ha confermato l'impegno a seguire con grande premura pastorale queste comunita' coordinando i cappellani etnici. Ma per noi vale l'indicazione vaticana di accogliere sacerdoti non uxorati, per salvaguardare il nostro contesto pastorale''.
asca