"Religione è aiutare gli altri": Sondaggio sulle convinzioni religiose
di GIACOMO GALEAZZI (fonte: lastampa.it)
L’«apostola degli ultimi» Madre Teresa è di gran lunga l’autore religioso più letto in un Paese in cui solo una persona su sei conosce i Vangeli e quasi tutti fanno coincidere l’attenzione alla spiritualità con l’aiuto ai bisognosi. La fede, dunque, come forma di solidarietà, la Chiesa come la Caritas. A tracciare un inedito rapporto sulla fede è «Gli Italiani e i libri religiosi», l’indagine eseguita da «Coesis research» per l’editrice San Paolo. Ne emerge, tra l’altro, che i giovani scelgono i libri di Ratzinger mentre le persone più mature preferiscono quelli del cardinale Carlo Maria Martini, patrono appunto dei «cattolici adulti».
Inoltre, il 90% è d’accordo che a scuola si insegni religione, pur ritenendo in gran parte (67%) che un’ora di insegnamento alla settimana sia sufficiente. L’importante, però, è che venga dato più spazio ai temi di cultura religiosa durante gli orari scolastici. «Dall’ora di religionei ci si attende più conoscenza e meno discorsi generici – osserva il cardinale Achille Silvestrini -, quindi studio della Bibbia e classici della cultura e della spiritualità cristiana». Il fatto che, come figure di riferimento, i preferiti dagli italiani siano i testimoni della solidarietà (Madre Teresa e, in misura minore, Charles de Foucald) spiega perché i modi migliori per coltivare la spiritualità siano considerati l’aiuto al prossimo e l’impegno nel volontariato.
Ben distanziate, la preghiera, la partecipazione alla messa, la frequentazione della parrocchia e l’adesione ad un movimento ecclesiale. I libri religiosi di maggior successo nell’ultimo anno sono stati «Gesù di Nazeth» di Benedetto XVI e «Una vita con Karol» del cardinale Stanislao Dziwisz, ex segretario personale di Giovanni Paolo II.
Nella classifica degli autori religiosi prediletti figurano tre donne nei primi quattro posti: oltre a Madre Teresa, il dottore della Chiesa Caterina da Siena e la mistica Teresa d’Avila. Solo una piccola minoranza (15%) ha letto per intero i Vangeli, ma, a sorpresa, l’evangelista più conosciuto è il più ostico e «intellettuale»: Giovanni. Segno di una fede di pochi, ma con la effe maiuscola.