Le diverse fasi storiche tuttavia sono abbastanza controverse, specie sul versante del celibato. E’ vero che inizialmente non c’era alcun divieto, né restrizione al riguardo -anche nelle lettere paoline si parla di vescovi sposati- ma per contro abbiamo assitito nel corso della storia a casi di abuso, di nepotismo, di favoreggiamento nei riguardi dei figli propri a discapito del popolo di Dio, la storia è piena di questi esempi. La separazione tra clero e laici poi, non credo sia da addebitarsi alla storia della castità, tant’è che già il grande Pascal considerava i religiosi "casti come angeli e perfidi come demoni". La separazione trae più origini da certo giudaismo settario formante il cristianesimo, fin dalle origini, che non a causa di certa superiorità relativa alla castità, ritenendo indegni il matrimonio rispetto ai voti religiosi/. Asserire questo è falso e fuorviante. Personalmente ritengo che la autorità ecclesistiche debbano regolamentare, porre rimedio questo aspetto -per certi punti di vista fondamentale a quanto pare- e lasciare agli uomini la libertà che si confà ai figli di Dio senza porre sulle loro spalle pesi troppo grandi.La lettera poi uccide: è meglio un prete innamorato ad uno arido e sclerotico, purché quell’amore sia irradiazione e imput ad un amore più grande e universale. Poi è una questione di coscienza: è ovvio che al cospetto di Dio e davanti all’altare del "Sacrificio Sommo" ci si va casti.
La purezza parte dal cuore, è vero, ma anche il corpo deve esserlo, e con esso i pensieri.
L’amore apre gli orizzonti, non li chiude. Anch’io ho amato e amo un consacrato da talmente tanto tempo che ne ho perso il conto, e lo amo in tutta la sua interezza. Amo la sua umanità e rispetto e onoro il suo essere sacerdote e in lui amo Dio e i fratelli. Non lo sottoporrei mai di fronte ad una scelta. L’amore è dono, altrimenti non è amore, è una falsificazione dell’amore il quale richiede ascesi, preghiera e non è privo di quel dolore che purifica. Se non si ha la forza di morire per amore sarebbe meglio chiamarlo con altro nome e coprire le proprie nudità!