Lettera: contro le logiche istituzionali globalizzanti
Caro Don Giuseppe, ho veramente apprezzato il coraggio e
l’apertura di pensiero con cui Lei ha accolto le mie lettere mettendole nel
blog. Sono rimasta piacevolmente stupita perchè mi rendo conto di essere
stata un tantino provocatoria. Tra l’altro, io così amante della liberta di
pensiero e rispettosa profondamente di qualunque scelta coerente con la
propria esistenza, tendenzialmente anticlericale quando ciò significa
tacito consenso ad una logica istituzionale globalizzante (come
peraltro quella di tutte le "Istituzioni Totali" a discapito talvolta
della coscienza individuale), mi ritrovo spesso, e paradossalmente, a
scandalizzarmi!.Faccio un esempio: in pochi giorni, con la scusa del Natale
e di dover fare del bene a tutti i costi, sono apparsi in TV preti e
cardinali: uno si presentava per un calendario con l’Arcuri, un altro
dava una benedizione da canale cinque in mezzo a due bellissime donne
tutte "scosciate" e coi seni fuori… Mi chiedo: non è vendere o
vendersi tutto questo? O il fine giustifica sempre i mezzi? Non so se sto
parlando di "morale" o semplicemente di "bon ton", ma
alle volte, le due cose coincidono!. La Chiesa pare non scandalizzarsi di
questi spazi di "vendita" in cui ormai compaiono religiosi di ogni
sorta. E’ vera o fasulla la suorina che fa "plin plin" tra
le acque minerali?! Ma ?! La ringrazio per la sua accoglienza nel blog.
Advita