commento al caso del parroco zen palermo

L’ipocrisia dei mass media di Paola D’Anna – fonte ildialogo

Basta con la subalternità al potere religioso del Vaticano e con il trasformare vicende umane dolorose in scandali rosa estivi

Il prete che abbandona il suo ministero per sposarsi, fa scandalo. Ma non per la gente, che anzi vedrebbe ben volentieri il fatto che i preti possano sposarsi, bensì per i mass media.
Questa è la triste realtà dei nostri mass media che emerge di fronte all’ennesimo abbandono di un prete per motivi d’amore, avvenuto a Palermo nei giorni scorsi e su cui si sono buttati a corpo morto tutti i quodidiani italiani che hanno paragonato la vicenda alla telenovela televisiva "Uccelli di rovo" .
Nessuno osa chiedere perchè ancora oggi la chiesa cattolica continui a mantenere, per la sola chiesa occidentale, l’obbligo del celibato. Nessuno si chiede perchè nella stessa Sicilia, dove vi sono numerose parrocchie di rito orientale con preti regolarmente sposati, in certe parrocchie debba essere vietato sposarsi ed in altre a pochi chilometri di distanza sia invece possibile.
La regola che impera nei mass media è quella di non disturbare il Vaticano, di non porre questioni scottanti, di cancellare i diritti delle persone quando queste vestono un abito religioso.
Nessuno si preoccupa delle sofferenze che hanno dovuto subire preti e donne costretti di solito letteralmente a "scappare" per sottrarsi alla morbosità dei mezzi di comunicazione, che non si lasciamo mai sfuggire le storie "piccanti", soprattutto in periodo estivo.
Crediamo sia ora di finirla con simili atteggiamenti ipocriti e di subalternità ad un potere religioso che ha assunto i connotati di un potere assoluto. Non ci sembra che il Gesù dei Vangeli possa essere preso a riferimento per simili atteggiamenti che non hanno nulla di quella misericordia e di quell’amore da lui insegnato.
Se i mass media vogliono dare una mano vera a questa chiesa, avviino inchieste fra la gente su che cosa essi pensano della possibilità che i preti liberamente decidano di sposarsi: scopriranno una vasta adesione all’abolizione del celibato. Si sostegna la campagna che le associazioni dei preti sposati stanno conducendo da decenni per l’abolizione di un obbligo del tutto anacronistico e sicurmente antievangelico, si faccia cioè il proprio dovere di mezzi di comunicazione, si sollecitino dibattiti e prese di posizione.
Se così non sarà che nessuno si lamenti ad ogni nuovo caso di prete pedofilo che verrà fuori: le vostre saranno solo lacrime di coddodrillo, ipocrite e false.

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